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Atomic Rooster – I galletti atomici

 

LO SPELEOLOGO

 

di NICOLAS ICARDI

 

 

 

Di solito quando si vuole citare bands degne di nota nel panorama hard rock degli anni 70′ si finisce per citare i gruppi più famosi come i Deep Purple, i Led Zeppelin o i Kiss, i “porta bandiera” per usare un modo di dire molto comune nel gergo musicale. Ma se ci si cimenta in una ricerca più approfondita si può scoprire un panorama vastissimo sviluppatosi in quegli anni e ugualmente importante e degno di essere ricordato. Si potrebbero citare i Wishbone Ash, i GranFunk Railroad o proprio gli Atomic Rooster. Il gruppo viene fondato da Vincent Crane e Carl Palmer tastierista e batterista del gruppo Crazy World of Arthur Brown nel 1969, che elaborarono in chiave hard alcune intuizioni di quel lunatico complesso che venne però pesantemente condizionato, sin dagli inizi e per tutta la sua storia, dalla problematica salute mentale di Vincent Crane. Dopo diversi mesi di ricovero ospedaliero Crane riemerge nel 1970 e insieme a Palmer forma gli Atomic Rooster. Il gruppo dopo l’innesto del bassista Nick Graham incide “Atomic Rooster” (1970), che anticipa certe tendenze heavy rock dai risvolti occulti e satanici (modello che riprenderanno poco dopo i Black Sabbath) . Per quanto ingenua è un opera interessante che sarà a posteriori uno dei picchi più alti della produzione di un gruppo che passerà alla storia per la sua instabilità a causa dei problemi psicologici del fondatore Crane. Graham se ne va nel ’70, sostituito dal cantante/chitarrista John Du Cann e poco dopo lascerà anche Palmer che andrà ad unirsi a Emerson e Lake in una delle formazioni storiche degli anni ’70, verrà sostituito da Paul Hammond. Nonostante le perdite, i Rooster tengono bene con “Death Walks Behind You” e il nuovo organico sfiora anche la top ten (n.11) con il 45 giri di “Tomorrow Night”, il singolo uscito prima dell’album. “Tomorrow Night” risulta essere un intelligente pezzo di chiara impostazione commerciale e forse il loro pezzo più conosciuto anche oggi, ma gran parte del restante materiale di questo disco evidenzia una netta virata verso pesanti atmosfere dark e la chitarra dura, graffiante e psichedelica di Cann apporta importanti novità nel suono del gruppo e, a differenza di quanto accaduto per l’album di esordio dove il materiale era quasi esclusivamente scritto da Crane, lo stesso chitarrista è responsabile della composizione di tre brani. Durante le registrazioni del successivo album le divergenze musicali fra Crane e Du Cann erano sfociate però in un improvviso licenziamento del chitarrista/cantante, quand’esso aveva già realizzato le sue parti per quest’album. Crane allora ingaggiò al volo il nuovo vocalist Peter French e lo trascinò direttamente in studio a reinterpretare le linee vocali tracciate dal chitarrista. Uscito il disco, i Rooster andarono poi in giro a suonarlo con un nuovo chitarrista Steve Bolton, nonché un nuovo batterista Rick Parnell visto che Hammond aveva scelto di andarsene insieme a Du Cann. L’album “In Hearing Of…” esce alla fine del 1971 e si può dire che il quartetto qui funzioni per metà: tastiere e batteria viaggiano alla grande, chitarra e voce assai meno. E’ evidente l’imbarazzo di French a cantare, nonché il passo indietro, in termini di incisività e precisione delle prestazioni dello stesso John Du Cann sul suo strumento rispetto al recente passato, evidentemente in preda a fretta o demotivazione. Ciò non toglie che il disco sia piacevolissimo all’ascolto: autentico rock settantiano, pregno di blues e di progressive, decisamente spostato sulla creatività melodica piuttosto che sulla potenza degli esordi. Ormai prigionieri del loro rock con Crane che si diverte a rivoluzionare la line-up, cambia prima il cantante French con Chris Farlowe e poi il batterista che sarà un nome importante come Ginger Baker dei Cream, la band perde credibilità strada facendo e solo alcuni momenti dei successivi due album “Made in England” (1972) e “Nice’n’Greasy”(1973) aggiungono qualcosa di interessante alla loro storia. Dal ’73 in avanti il gruppo declina inesorabilmente, trascinandosi fino al 1983 attraverso continui cambi di formazione e di stile musicale che alienano del tutto le residue simpatie dei più tenaci fan. “Headline News”(1983) si segnala solo per la partecipazione di David Gilmour dei Pink Floyd in alcuni brani. L’anno successivo Crane entra nei Dexy’s Midnight Runners e partecipa ad un loro album e al successivo tour. Ma la sua vita turbolenta e i problemi psichiatrici lo porteranno al suicidio nel 1989. Niente fucile per lui, solo un paio di confezioni dei suoi antidepressivi, banalmente e drammaticamente ingoiate in un colpo solo per darci un taglio con gli irrisolti abissi di infelicità cronica. Ognuno è padrone della propria vita, ma non della propria musica, la sua infatti resta con noi e in definitiva nella storia (seppur poco conosciuta) del rock. Quella degli Atomic Rooster di Vincent Rodney Cheesman, in arte Crane, è l’ennesima pagina settantiana che vale la pena di sfogliare.

Dalla loro discografia vi propongo 4 brani:

“Friday 13th” da “Atomic Rooster”(1970) traccia dalle smussature più vicine all’hard rock con un riff accattivante e la voce piena d’energia ma con il suono hammond a farla da padrone è forse il brano più popolare di tutto il disco. Insomma nella sua complessività un pezzo molto vivace.

“Death Walks Behind You” da “Death Walks Behind You”(1970): inizia con un arpeggio spettrale del pianoforte di Crane che conduce l’ascoltatore in una gotica atmosfera dall’opprimente tono oscuro, ribadita e rafforzata dai riff di chitarra di Cann e da parti vocali dure e tenebrose. Cann possiede anche una discreta voce, non molto bella e curata ma quantomeno decisa e tesa.

“Nobody Else” da “Death Walks Behind You” è l’unica ballata del disco, sulla quale il tocco melodico/ritmico di Crane al piano è sublime e massimamente evocativo.

“Decision/Indecision” da “In Hearing of…” (1971): è una ballata blues dalla stupenda melodia, contrappuntata dal pianoforte di Crane che vi dipana tutta la sua sapienza ritmico/melodica con un accompagnamento minimale, energico, asciutto, dinamico, toccante. Un gioiello che vale l’album.

 

pagina wikipedia

 

FRIDAY THE 13th – 1970

 

 

DEATH WALKS BEHIND YOU – 1970

Audio

 

 

NOBODY ELSE – 1970

Audio

 

 

DECISION/INDECISION – 1971

Audio

 

 

A DOMENICA PROSSIMA…

 

 

 

Atomic Rooster – I galletti atomiciultima modifica: 2011-04-17T13:23:00+02:00da
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