LO SPELEOLOGO
di NICOLAS ICARDI
Band tra le più affascinanti della new wave britannica, gli Psychedelic Furs nascono nella seconda metà degli anni ’70 a Londra con la prima ondata del punk inglese, si distinguono però per una musica dominata dal caratteristico timbro vocale di Richard Butler. Il gruppo nasce precisamente nel Gennaio del 1977 con Richard Butler alla voce, Tim Butler al basso, Roger Morris alla chitarra e Duncan Kilbum al sax. L’anno successivo ai quattro si unisce John Ashton alla chitarra e Vince Ely alla batteria, definendo così una formazione a sei elementi, insolita per quei tempi. I Furs firmano con la Cbs alla fine del ’79 e pubblicano il loro primo singolo “We Love You”, che suscita fin dall’inizio unanimi consensi. La voce grezza e monocorde di Richard Butler e il tessuto ritmico ipnotico e ossessivo collocano il gruppo a metà tra le esperienze psichedeliche dei ’60 (Velvet Underground) e certa musica post-punk degli ’80 (The Cure). Il primo album, prodotto da Steve Lillywhite nel 1980, è una delle migliori istantanee dell’epoca. “The Psychedelic furs” incontra perciò subito i favori del gruppo con lusinghieri piazzamenti in classifica. Il successivo fa anche meglio “Talk Talk Talk”(1981), è il lavoro della loro piena maturità, tutto il disco è segnato da melodie di facile presa e da un’orecchiabilità sincera e mai di maniera, che ne fanno uno dei risultati migliori in ambito puramente rock di inizio anni ’80. Esigenze commerciali e discografiche portano però i primi mutamenti nel successivo album “Forever Now”(1982). La formazione si è ridotta a quattro elementi (Morris e Kilburn sono stati lasciati in disparte) e al mixer è seduto Todd Rundgren, che sgrezza a suo modo il suono del gruppo e convoca alcuni suoi collaboratori (Il sassofonista Gary Windo e il duo Flo e Eddie), ci troviamo di fronte ad un album più pop dei prcedenti che comunque si mantiene su buoni livelli. Le tentazioni di classifica appaiono però più evidenti nel successivo “Mirror Moves”(1984), registrato con organico ancora più ridotto (i due Butler e Ashton) a Los Angeles e a New York, e con brani di maggior respiro melodico e commerciale, che valgono al gruppo importanti risultati di vendite, sopratutto in America. “Midnight to Midnight”, che conclude idealmente il primo corso del gruppo, è anche il lavoro più debole: i Furs lasciano intuire gravi problemi artistici e un considerevole inaridimento della vena compositiva. A risollevare le quotazioni provvede la colonna sonora del film “Pretty in Pink”(1986), che tra spunto dall’omonimo brano, edito nell’album “Talk Talk Talk”, che li riporta ai vertici delle classifiche. A questo punto i tre sopravvissuti si riconciliano col batterista Vince Ely e promettono un ritorno alle radici, simbolicamente sancito dalla raccolta di successi “All of This and Nothing”(1988). I due nuovi album “Book of Days”(1989) e “World Outside”(1991) sono sicuramente più vicini alle sonorità originali della band, ma la risposta da parte del pubblico non è soddisfacente. Il frontman Richard Butler decide così di porre fine a quell’esperienza musicale, trasferendosi a New York, dando vita nel 1992 a una nuova formazione, i Love Split Love che daranno alle stampe due album nel ’94 e ’97 con scarsi successi. I Psychedelic Furs si riuniranno nel 2000 per alcune esibizioni dal vivo che andranno sul Greatest Hits live pubblicato nel 2001. Nel 2011 inizieranno un tour che li porterà in giro negli stati Uniti.
Dalla loro discografia vi propongo 3 tracce:
SISTER EUROPE(1980) da “The Psychedelic Furs”, è una gemma preziosa, sinuosa e affascinante con il sax a fare la differenza.
IMITATION OF CHRIST(1980) da “The Psychedelic Furs” è un brano incalzante di grande impatto con la voce inconfondibile di Richard Butler, il video è tratto da un’esibizione al Rockpalast di Berlino del 1981.
“PRETTY IN PINK(1981) da “Talk Talk Talk”, dalla trascinante melodia, è un piccolo capolavoro di rock inquieto e obliquo, che alterna a momenti di solari aperture melodiche, altri di cupa paranoia.
A DOMENICA PROSSIMA…